
IMSI – Iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi morfologicamente selezionati

La IMSI può migliorare le possibilità di fecondazione in vitro, è una tecnica alla quale si può ricorrere dopo diversi tentativi di procreazione assistita effettuati senza successo

La iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi morfologicamente selezionati, più conosciuta come IMSI per la sua sigla in inglese (Intracytoplasmic morphologically-selected sperm injection) è una tecnica di laboratorio utilizzata nei trattamenti di fecondazione in vitro (FIV) e consiste nell’introduzione, nell’ovulo, di spermatozoi selezionati morfologicamente.
La IMSI consiste nella selezione degli spermatozoi mediante un microscopio cinque volte più potente di quello utilizzato per la ICSI.
Grazie a questo potentissimo microscopio i biologi possono vedere la morfologia interna degli spermatozoi e scartare quelli con anomalie. Selezionando gli spermatozoi senza alterazioni morfologiche si pensa che aumentino le possibilità di successo di impianto dell’embrione e che diminuisca il rischio di aborto.
E’ una tecnica che richiede ancora degli studi specifici per valutarne correttamente la reale efficacia e decidere di utilizzarla abitualmente nei laboratori di fecondazione assistita. Tuttavia viene consigliata alle coppie che hanno effettuato senza successo alcuni tentativi di FIV.
IMSI: un approfondimento
La morfologia degli spermatozoi è una delle caratteristiche che sono prese in considerazione nella valutazione dei casi di infertilità maschile. È ipotizzato infatti che alcune anomalie morfologiche a livello cellulare influenzino negativamente la qualità del seme nel suo complesso e in particolare la capacità degli spermatozoi di determinare la fecondazione. Si ritiene anche che anomalie morfologiche degli spermatozoi riflettano aspetti della costituzione genetica dell’embrione e che possano in taluni casi dar luogo a una interruzione spontanea della gravidanza.
Ad un ingrandimento microscopico di 400X, quello solitamente utilizzato per eseguire la ICSI, possono essere distinte molte delle anomalie morfologiche degli spermatozoi. Utilizzando ingrandimenti molto più elevati (fino a 6000X, come nella IMSI) è però possibile individuare anomalie della testa dello spermatozoo consistenti in formazioni vacuolari, altrimenti quasi impossibili da evidenziare. L’osservazione ad alto ingrandimento della testa è di particolare rilevanza poiché questa parte della cellula è occupata da un organello (acrosoma) che nel concepimento spontaneo e nell’IVF favorisce l‘interazione tra lo spermatozoo e l’ovocita. Inoltre, proprio nella testa è concentrato il materiale genetico dello spermatozoo.
La natura dei vacuoli rinvenuti negli spermatozoi rimane incerta, però si tende a ritenere che nelle zone interessate dalla presenza di vacuoli il DNA dello spermatozoo sia meno “impacchettato” del normale. Se corrispondente al vero, questa ipotesi sarebbe a sostegno della presenza di DNA danneggiato negli spermatozoi mostranti vacuoli, considerato che nella spermatogenesi il DNA è deliberatamente confinato in un volume minimo per ridurre il rischio di danni meccanici. Pertanto, è ipotizzabile che l’IMSI, ossia la selezione ad elevato ingrandimento di spermatozoi, possa ridurre le probabilità di iniettare uno spermatozoo con DNA compromesso nell’ovocita.
Studi eseguiti negli ultimi 15 anni suggeriscono che la eventuale presenza di vacuoli nella testa dello spermatozoo possa pregiudicare la capacità dell’embrione di svilupparsi fino allo stadio di blastocisti. Anche se le evidenze prodotte fino a questo momento non sono conclusive, in particolare alcuni studi sembrano indicare che nei trattamenti in cui si utilizza l’IMSI la qualità degli embrioni prodotti e le percentuali di gravidanze siano maggiori. La maggioranza di queste esperienze cliniche è stata condotta in Israele, Italia e Francia, e si ipotizza che i bambini nati dai trattamenti IMSI siano alcune migliaia.
Da un punto di vista pratico è da notare che l’IMSI è una tecnica molto laboriosa e richiedente una strumentazione costosa, oltre a personale dotato di specifica competenza. Pertanto non può essere eseguita in tutti i casi ICSI, ma su specifiche indicazioni. Le indicazioni per l’IMSI non sono inequivocabilmente definite, ma possono includere casi in cui nel seme sono altamente rappresentate forme morfologicamente anomale di spermatozoi, precedenti trattamenti in cui si sia osservata un’alta percentuale di embrioni anomali (in assenza di apparenti anomalie dell’ovocita), fallimenti ripetuti di cicli ICSI.