Età e concepimento: quanto contano gli anni dell’uomo?
Età e concepimento: quanto contano gli anni dell’uomo?
La relazione età e concepimento è basata sul livello di fertilità, che è direttamente proporzionale al fattore anagrafico. Tale fattore porta sempre più spesso le coppie ad affidarsi a trattamenti di fecondazione assistita. Sia per il partner maschile che per quello femminile la fertilità massima viene raggiunta attorno ai 20-25 anni, per poi diminuire gradualmente. La fertilità maschile, tuttavia, subisce un calo meno repentino in quanto gli spermatozoi, a differenza degli ovociti femminili, non invecchiano in quanto vengono continuamente prodotti. Questo è il motivo per cui anche uomini in età molto avanzata possono diventare padri in maniera naturale. Tuttavia anche l’uomo, con il passare degli anni, subisce un deficit di fertilità dovuto a diminuzione della produzione di testosterone, aumento dei problemi prostatici e insorgenza di problemi erettili e di eiaculazione.
E’corretto rivolgersi ad un centro PMA per verificare se è l’uomo all’origine delle difficoltà di concepimento
Si crede spesso che la causa di infertilità sia da ricercare nella donna, mentre in una buona percentuale delle coppie che non riescono ad avere figli il problema è di origine maschile. Al di là dell’età del partner di sesso maschile, in caso di difficoltà ad avere figli è corretto rivolgersi ad un esperto di infertilità e trattamenti di PMA per identificare la causa del problema e il modo corretto di risolverlo.